Rivista trimestrale di studi sicilliani

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PALEOKASTRO NS n. 5

Posted by on 27 Dic 2014 in LA RIVISTA, NELLO SCAFFALE, Numero 5

PALEOKASTRO, periodico di studi siciliani, esce col n° 5 N.S. (dicembre 2014) Rivista riconosciuta dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) In questo numero: A. Pettineo, La città nuova di Cefalà Diana e il suo “Proingegniero” Don Giovanni del Frago, articolo che riassume le vicende relative alla fondazione del centro, facendo luce sulla personalità che ha concepito il suo impianto originario, curandone direttamente l’edificazione delle prime 100 case e della Matrice nel rispetto di un apposito progetto urbanistico. N. Lo Castro, Di alcune statue marmoree raffiguranti la Madonna col Bambino da ascrivere al catalogo dello scultore Giovambattista Mazzolo, saggio che precisa alcune attività e attribuisce nuove sculture all’artista proveniente da Carrara, rintracciando opere fin’oggi considerate disperse, attraverso riferimenti documentari e meticolose interpretazioni epigrafiche. N. Cannizzaro, Eccellenze musicali seicentesche in Alcara Li Fusi, excursus sulle produzioni musicali di Vincenzo Gallo, direttore della Palatina e Maestro di Cappella nella cattedrale di Palermo, e di Giovan Battista Fasolo, compositore e progettista di organi tra i quali spicca per la sua unicità quello della chiesa di S. Pantaleone presso la stessa Alcara. S. Farinella, Giovanni Nicosia pictor del primo Settecento fra il Nisseno e le Madonie, compendio delle informazioni documentarie riferibili alla vicenda umana ed artistica del pittore, apprezzato nell’entroterra siciliano come frescante ed “apparatore” di chiese, con un ruolo determinante nella formazione del nipote, il celebre scultore Filippo Quattrocchi. A. Cuccia, Un “San Sebastiano” di Andrea Calamech a Petralia Soprana, ricostruzione delle circostanze che possono ricondurre il simulacro ligneo del Martire alla cultura tosco-romana e, più precisamente, alla mano dello scultore carrarese insediatosi a Messina verso la metà del XVI secolo, alla luce di raffronti stilistici e di considerazioni analogiche.   I. Elmo, Modernità e stratificazione: esperimenti di architettura nella Sicilia degli anni ‘60, riflessione critica che introduce all’architettura contemporanea dell’Isola attraverso due opere, l’una di Matteo Arena, l’altra di Giovanni Cintolo, analizzate a quasi cinquant’anni dalla loro realizzazione, riflettendo sul progetto come luogo “dell’inclusione” e dell’attitudine al mutamento. R. Civiletto, T. Iozzia, Il restauro della pianeta in corallo della Chiesa Madre di Serradifalco, consuntivo scientifico sul contesto culturale che ha prodotto questo prezioso reperto del ricamo siciliano e sulle attività di recupero che hanno restituito all’originario splendore il paramento sacro per la sua esposizione presso il Museo Diocesano di Caltanissetta. L’edizione potrà essere reperita presso alcune nostre Librerie fiduciarie, come: AGRIGENTO: Libreria Capalunga, via Atenea, 123 (1° piano Galleria). CALTANISSETTA: Sciascia concessioni editoriali, via E. De Amicis, 91. CAPO D’ORLANDO: Libreria del centro, via Piave 50. CATANIA: Libreria Cavallotto, corso Sicilia 89. CEFALU’: Libreria Misuraca, via Matteotti, 18. MESSINA: Libreria Ciofalo, via Consolato del Mare (piazza Municipio). PALERMO: Libreria del Corso, corso Vittorio Emanuele, 332. TAORMINA: Libreria Mondadori, piazza Leone 3, da Corso Umberto. SANT’AGATA DI MILITELLO: Edicola Benedetto Ricca, via Cosenz, 61. S. STEFANO DI CAMASTRA: Edicola del Corso, corso Vittorio Emanuele, 42.  Chiunque fosse interessato potrà, comunque, inoltrare richiesta della nuova uscita e delle precedenti edizioni, contattando la Redazione all’indirizzo e-mail redazione.paleokastro@gmail.com per concordare eventuali modalità e tempi di consegna. Cogliamo l’occasione per fare a tutti i migliori auguri per le Feste, con l’auspicio di un 2015 proficuo e ricco di soddisfazioni. Cordialità, la...

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25 anni di Restauri e Riqualificazioni dei Monumenti e del Centro Storico di San Marco d’Alunzio

Posted by on 14 Dic 2014 in News - Eventi

Adunanza aperta del Consiglio Comunale L’evento “25 anni di Restauri e Riqualificazioni dei Monumenti e del Centro Storico di San Marco d’Alunzio” vuole celebrare uno spaccato di vita della comunità aluntina, lungo ben venticinque anni, nel corso dei quali le diverse Amministrazioni del Comune hanno portato avanti un processo di recupero e riqualificazione del centro storico cittadino. L’opera, resa possibile grazie al contributo e al lavoro dell’intera comunità, è oggetto della pubblicazione promossa dall’Ufficio Tecnico del Comune di San Marco d’Alunzio. Nel corso dell’incontro, il Presidente del Consiglio Comunale, in rappresentanza dell’assemblea consiliare e dei cittadini tutti, consegnerà un riconoscimento ai Sindaci, che si sono succeduti dal 1978 ad oggi, per il lavoro svolto a servizio della cittadina. Il Comune di San Marco d’Alunzio allieterà gli ospiti con Buffet finale e Intrattenimento Musicale. Per l’occasione è stata allestita la Mostra Fotografica “35 anni di Vita e Politica della Comunità San Marco d’Alunzio“; segnaliamo l’opuscolo allegato al numero 3 della Nuova Serie della rivista Paleokastro. SCARICA IL PROGRAMMA...

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Presentazione del volume “La Madonna del Tindari e le Vergini nere medievali”

Posted by on 3 Gen 2014 in News - Eventi

Presentazione del volume: “La Madonna del Tindari e le Vergini nere medievali“ di Giuseppe Fazio Ed. L’ERMA di Bretschneider   Castello Gallego – Salone dei Principi Sabato 11 gennaio 2014 – ore 18.00 presenteranno il volume: – Prof. Vincenzo Abbate, già Direttore della Galleria Nazionale di Palazzo Abatellis di Palermo – Antonello Pettignano, Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Messina L’evento è promosso da: Paleokastro – L’«Erma» di Bretschneider – Amici della Terra – Club Nebrodi onlus – Comune di Sant’Agata Militello – SicilyPresent.it – Archeoclub d’Italia – Sede di Cefalù   La recensione del nostro direttore Nuccio Lo Castro (http://www.sicilypresent.it/libri/457-la-madonna-di-tindari-ritrovata.html) La Madonna di Tindari ritrovata (27 ottobre 2012) – Un saggio di notevole spessore scientifico è quello dello studioso madonita Giuseppe Fazio riguardante La Madonna di Tindari e le Vergini Nere medievali, recentemente edito per i tipi della Casa Editrice L’«Erma» di Bretschneider. Il simulacro ligneo venerato nel noto santuario mariano è forse la più antica e pregevole scultura del periodo medievale conservatasi in Sicilia: occultata per secoli dal caratteristico, triangolare manto ricamato e visibile solo nelle parti nude interessate da una scura stesura cromatica, l’opera non era mai stata fatta oggetto di analisi critiche, così che da molti era stata genericamente considerata di età bizantina e di incerta provenienza. A seguito dei restauri avvenuti tra il 1995 e il ’96 che hanno riguardato innanzitutto l’asportazione di uno strato di stucco che ne aveva travisato e sostanzialmente semplificato le forme, l’opera si è mostrata nella sua configurazione originale, rivelando particolari e cromie che inducono a una nuova e totale riconsiderazione. Il manufatto, che raffigura la Sedes Sapientiae, una tipologia delle tipiche “Madonne in maestà”, rientra in quel filone di statue prodotte tra il XII e il XIII secolo nell’area continentale compresa tra la Francia centromeridionale e la Catalogna; l’autore ne coglie la sostanziale similitudine con la Madonna di Montserrat e opera un significativo raffronto con analoghe opere prodotte in ambito catalano. Fazio si inoltra nello studio delle Vergini Nere, caratterizzate cioè dal colore degli incarnati che va dall’ambrato al nero, riconducendo tale fenomeno ad una tradizione che trovò al tempo favore presso gli ordini monastici cluniacense e benedettino, e che si può osservare anche in Italia malgrado la dispersione di numerosi esemplari. Attraverso la consultazione di numerosi documenti e testi antichi, in primo luogo di alcuni sermoni come quello di Bernardo di Chiaravalle sul Cantico dei Cantici e dell’abate Filippo di Harveng, si rinviene il probabile fondamento teologico e iconologico di tale diffusione, e cioè nel titolo rivolto a Maria in quel Libro (1,4): Nigra sum sed formosa, filiae Jerusalem, scritta che peraltro accompagna l’immagine della Madonna tindaritana. Chiaramente e convincentemente condotti la lettura del manufatto, l’analisi stilistica e lo studio dei testi, il volume è accompagnato da un ricco corredo di immagini, tra cui risultano assai interessanti quelle sul restauro e quelle – utilissime – che presentano altre statue aventi simile matrice iconografica. In definitiva, questo saggio colma un vuoto di studi sulla scultura lignea siciliana di età medievale, e restituisce al patrimonio d’arte e cultura un’opera di straordinario...

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Magazine (supplemento a Paleokastro NS n. 4)

Posted by on 8 Ago 2013 in LA RIVISTA, SUPPLEMENTI

  NEBRODI – L’ARCA DELLE TRADIZIONI (supplemento a Paleokastro NS n. 4 – dicembre...

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NS 4.8 Lampa bò, lampa bò

Posted by on 1 Ago 2013 in LA RIVISTA, NELLO SCAFFALE, Numero 4

Lampa bò, lampa bò: note preliminari allo studio dei brindisi Autore: Carmelo Radici Pubblicato in Paleokastro NS...

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